Casa Museo Amatller
Camminando nel Passeig de Gracia, sono numerosi gli edifici modernisti, tra cui la bellissima Casa Amatller: la casa del cioccolataio più famoso di Barcellona. Si tratta di un edificio ideato dall'architetto Josep Puig i Cadafalch e noto per essere una delle opere moderniste più famose di Barcellona.
Visitare la Casa
Visitare Casa Amatller e gli edifici dell’isolato del Passeig de Gracia, significa rivivere l’atmosfera e la cultura di quell’epoca borghese modernista a Barcellona. La Casa del noto imprenditore di cioccolato è attualmente sede dell’Istituto Amatller d’Arte Ispanica, fondazione creata dai discendenti di Antoni Amatller, per preservare l’immenso valore di questo edificio e dei suoi arredi. É possibile visitare il piano nobile e la mansarda, arredati con tutti i mobili originali dell'epoca. Inoltre, se ami il cioccolato di alta qualità potrai gustare l’ottima cioccolata Amatller preparata nella cucina di un tempo. Il costo del biglietto + degustazione cioccolata è di 19 euro per adulti, 17,50 euro per ragazzi e anziani e i bambini fino ai 12 anni pagano il biglietto ridotto di 9,50 euro. Visite con video-guida ogni 30 min, dalle 10 alle 18 , 7 giorni su 7.
La Manzana della discordia
La “Manzana de la discordia” racconta la storia di competizione e discordia tra i tre architetti modernisti più famosi di Barcellona: Josep Puig i Cadafalch, Antonio Gaudí e Lluis Domènech i Montaner. I tre edifici fulcro della discordia, ovvero Casa Amatller, Casa Batlló e Casa Lleo Morera, risiedono nello stesso isolato lungo il Passeig de Gracia, rispettivamente al numero 35, 41 e 43. Le tre case rappresentano le tre differenti interpretazioni del modernismo e sono una più bella dell’altra, non solo per la bravura dei tre architetti, ma anche per la loro sfegatata competizione. Infatti, nacque una vera e propria gara per poter ostentare l’opera più bella, più rifinita di dettagli preziosi e più ammirata da chi passava lungo la via. In quegli anni non esistevano i problemi di privacy che viviamo ai nostri tempi, ma anzi si faceva a gara a chi aveva di più!
La storia di Casa Amatller
Il noto cioccolataio di Barcellona, Antoni Amatller, acquista Casa Amatller verso la fine dell’800 e in quegli stessi anni commissiona la ristrutturazione dell’intero edificio al celebre architetto Josep Puig i Cadafalch, autore di numerose opere architettoniche tra cui la celebre Casa de les Punxes. La ristrutturazione comporta un cambiamento quasi radicale dell’edificio che si trasforma in una maestosa casa in stile modernista e neogotico. La casa presenta: una facciata piana arricchita da decori floreali in ferro battuto e da stupende statue, ognuna con un richiamo alla fabbricazione del cioccolato; un patio con la stanza portineria; maestose scale che portano ai quattro appartamenti e un giardino.
Cos’altro puoi trovare a Casa Amatller
Casa Amatller non è soltanto uno splendido edificio storico, ma è anche la sede della Fundació Institut Casa Amatller d’Art Hispanic. In particolare, chi lavora alla Fondazione e all’Istituto ha la fortuna di occupare il primo e il secondo piano del palazzo. Che cosa fanno queste persone? Il lavoro dell’Instituto Amatller de Arte Hispánico consiste in una approfondita ricerca sulla storia dell’arte spagnola: l’Istituto dispone infatti di un archivio fotografico aperto al pubblico, che vanta più di 360.000 negativi. Inoltre, in loco è presente una biblioteca con più di 30.000 titoli legati all’arte. Oltre a tutto questo, la Fondazione offre al pubblico diverse attività culturali organizzate durante tutto l’anno, insieme a un servizio educativo rivolto alle scuole e a un dipartimento dedicato a favorire l’aiuto didattico e documentale per gli studiosi di storia dell’arte, gli architetti e i ricercatori. Ma da quanto tempo esiste questa minuziosa attività? Pensa che la Fondazione ha iniziato fin da subito il suo lavoro culturale: fu avviata nel 1943 e da allora non ha mai smesso di essere attiva nel panorama catalano e spagnolo. I suoi obiettivi sono la conservazione e diffusione del patrimonio artistico di Casa Amatller e la spinta alla continua ricerca sulla storia dell’arte spagnola.