Sagrada Familia
Sagrada Familia: basilica simbolo di Barcellona e Gaudí
La Sagrada Familia è il simbolo della città di Barcellona per eccellenza. Il luogo che nessun turista dovrebbe riservarsi di visitare, sia per una passeggiata panoramica dall'esterno, sia per accedere al suo interno, perchè più che di una visita si tratterà di un'esperienza.
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Informazioni Utili: orari, biglietti, come arrivare.
Curiosità sulla Sagrada Familia.
La Storia della Sagrada Familia
Sono già passate 5 generazioni da quando fu posta la prima pietra che forma parte della maestosa chiesa della Sagrada Familia: era il 1882 quando prese avvio l'ambizioso progetto del genio di Antoni Gaudí, il cui stile e tecnologia architettonici sono ancora unici al mondo. Gaudí concepì il luogo di culto a partire dalla tradizione delle cattedrali gotiche e bizantine e riuscì a realizzare una simbiosi tra forma e simbolismo cristiano, ispirandosi alla natura e dando importanza vitale alla luce e ai colori. Così ciascuna delle famose diciotto torri della Sagrada hanno una forte valenza simbolica: al centro si trova Gesù Cristo, attorniato dai quattro evangelisti; la torre unica dell'abside, che termina con una stella, rappresenta Maria e le dodici torri restanti rappresentano i dodici apostoli. Dopo la morte del più famoso architetto di Barcellona, avvenuta nel 1926, i lavori di costruzione della Sagrada Familia proseguono senza sosta, nonostante gravi atti vandalici sofferti durante la Guerra Civile: si stima che verrà ultimata nel 2026, esattamente 100 anni dopo la morte del suo ideatore, rispettandone la volontà originaria.
La Sagrada Familia: informazioni utili
Gli orari di apertura de La Sagrada Familia vanno, durante tutto l'anno, dalle ore 9 del mattino fino circa alle 19 di sera, ad eccezione delle festività natalizie, quando le sue porte chiudono alle ore 14. Il costo del biglietto d'ingresso può variare dai 18 ai 35 euro, a seconda del tipo di esperienza che viene scelto (per esempio con audio-guida o con visita alle torri). La chiesa si trova in una zona piuttosto centrale della città, ma abbastanza lontana dalle vie più trafficate da raggiungerla senza stress: se si viene dal centro si può camminare lungo Carrer d'Aragó verso est per poi risalire lungo Carrer de la Marina, altrimenti è semplice farsi condurre dalla linea metropolitana viola L2 o blu L5 fino alla fermata omonima. Vi sono anche molti bus che transitano nella zona della Sagrada Familia: il numero 19, 33, 34, 43, 44, 50, 51, B20 e B24. E' utile sapere inoltre che gli studenti che presenteranno un tesserino con validità in corso, potranno giovare di uno sconto, così come sono previste riduzioni per bambini, pensionati e gruppi.
- Informazione Importante: dal 1° Gennaio 2019, per accedere alla Sagrada Familia con guida ufficiale i tickets individuali non sono più validi. È indispensabile l'acquisto dei biglietti con la dicitura "gruppo con guida". Per effettuare l'acquisto, visita la pagina: Biglietti Sagrada Familia per gruppi con guida.
Curiosita' sulla Sagrada Familia
Delle diciotto torri che progettò Gaudí, attualmente solo otto sono costruite e chi volesse visitarle non deve temere una grande fatica fisica, piuttosto solo economica: nel biglietto base non è infatti inclusa la loro visita che avviene solo ed esclusivamente tramite ascensore per la risalita, mentre la discesa si realizza lungo suggestive scale a chiocciola dai giochi di luce sorprendenti. Nel 1914 Antoni Gaudí decise di abbandonare qualsiasi altro progetto che avesse in corso per dedicarsi interamente alla realizzazione della basilica della Sagrada, in cui ancora oggi vive il suo spirito: l'architetto più illustre di Barcellona fu sepolto nella cappella della Virgen del Carmen, proprio nella cripta della chiesa.
Visita la Sagrada Familia
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Le facciate della Sagrada Familia
La facciata della Passione
La Facciata della Passione si trova sul lato ovest della Basilica, affacciata su Carrer Sardenya, ed è opera di Josep Maria Subirachs, che vi lavorò dal 1987. Il suo stile è inconfondibile: linee rette e geometriche, che formano contrasti come il pieno e il vuoto stilistici, il positivo e il negativo per quanto concerne il simbolismo. Allo stesso tempo lo scultore ricalca il progetto di Gaudí secondo i disegni pervenuti e contribuisce a fare della Sagrada Familia un libro aperto sulle storie narrate nella Bibbia e in particolare nei Vangeli. Il risultato è un insieme ordinato di gruppi scultorei che raccontano una vicenda, spesso un aneddoto o anche una leggenda.
La Facciata della Passione presenta infatti un certo ordine di lettura, che è cronologico e segue una forma a "S" partendo dal basso a sinistra, per arrivare in alto a destra. In questo modo si incontra dapprima la rappresentazione dell'Ultima Cena, segue poi l'immagine scolpita di un soldato vicino a un tronco di ulivo su cui è presente il simbolo dell'orecchio di Malcus, il servo che accompagnava i soldati guidati da Giuda per arrestare Gesù nell'Orto degli Ulivi. La rappresentazione si spiega con la storia della Passione narrata nella Bibbia: Pietro, svegliato improvvisamente dall'arrivo dei soldati, con la spada tagliò l'orecchio a Malcus, ma fu fermato da Gesù che in quest'occasione pronunciò le parole "Chi di spada ferisce, di spada perisce". La lettura della Facciata della Passione della Sagrada Familia prosegue con la raffigurazione del Bacio di Giuda, ai cui piedi compare un serpente che simboleggia il maligno, che si interrompe con la prima delle tre grandi porte della facciata. Nella parte bassa della Facciata della Passione si incontrano infatti tre porte, ciascuna delle quali si fa voce dei testi evangelici che narrano gli episodi della Passione di Cristo: sulla porta sinistra è raccontata la preghiera nell'Orto degli Ulivi, su quella centrale si ricorda l'interrogatorio nel Sinedro e sulla destra si narra di Pilato e dell'incoronazione di spine, anche attraverso un testo di Dante tratto dal "Paradiso". I testi sono tutti scritti in lingua catalana.
Si prosegue con il momento della Flagellazione, rappresentata dal Cristo legato a una colonna, divisa in quatto pezzi che rimandano alla simbologia della croce. L'iconografia della Passione è inoltre esplicita nella raffigurazione dei Tre giorni della Passione, attraverso il nodo (a simboleggiare il martirio), la canna (lo scherno) e la palma nana (la Resurrezione). Segue il racconto dell'episodio del tradimento di Pietro che rinnega Cristo tre volte prima che canti il gallo ed è visibile un labirinto, che rappresenta il sacrificio compiuto per arrivare a Dio. Sulla Facciata della Passione è presente anche il "quadrato magico", chiamato anche "tavola magica" o "tavola esoterica", le cui combinazioni matematiche portano sempre a 33: gli anni di Cristo alla sua morte. Risalendo verso sinistra si può osservare un cavaliere con la lancia e i soldati che si contendono la Tunica di Cristo in una partita a dadi. La scena centrale principale è quella della Crocifissione, in cui si può notare un teschio sotto la croce, simbolo di morte, affiancato a una pietra grezza, che rimanda alla Resurrezione dal Sacro Sepolcro, del corpo e dello spirito, oltre la morte.
La facciata della Natività
La Facciata della Natività è l'unica realizzata quando Gaudí era ancora in vita, infatti fu costruita tra il 1894 e il 1930 ed è dedicata proprio alla vita, celebrata nell'evento gioioso della nascita di Gesù. Si tratta del lato della Sagrada Familia orientato a nord-est, quello che per più tempo è stato oggetto dell'ammirazione dei turisti. Le sculture originali sono opera di Carles Mani, Llorenç e Joan Matamala con contributi di Jaume Busquets, Joaquim Ros i Bofarull ed Etsuro Sotoo. Le decorazioni che adornano questo lato della basilica evocano la vita in tutti i suoi aspetti, anche quelli più quotidiani e popolari: si individuano per esempio strumenti da lavoro e animali domestici.
Il centro dell'attenzione è La Porta di Gesù, sovrastata dall'Albero della Vita e accolta tra quelle dedicate alla Speranza (sinistra) e la Fede (destra), che insieme alla Carità (rappresentata dal portale centrale) indicano le tre virtù teologali. I materiali utilizzati per le porte sono alluminio policromo e cristalli, decorati con particolari legati alla vegetazione, con insetti e piccoli animali che evocano il luogo di nascita di Gesù. La Porta della Carità è stata decorata con l'edera (simbolo di obbedienza) e fiori di zucca (simbolo del matrimonio), quella della Fede con rose selvatiche senza spine (un rimando a San Francesco d'Assisi) e quella della Speranza presenta delle canne (come quelle del fiume Nilo, rimando all'Esodo dall'Egitto). I portali sono separati da due colonne: quella dedicata a Giuseppe posta tra il Portale della Speranza e quello della Carità e quella dedicata a Maria tra la porta centrale e il Portale della Fede. Alle basi delle due colonne sono scolpite due tartarughe, una di mare e una di terra, simboli dell'Immutabilità della Chiesa e della forza della tradizione, in contrasto con i camaleonti che rappresentano il cambiamento. Lo stile innovativo di Gaudí si riconosce nei dettagli: il fusto delle colonne s'innalza a spirale, mentre i capitelli hanno la forma di foglie di palma, da cui emergono grappoli di datteri coperti da neve, per ricordare che la nascita di Gesù avvenne in inverno. Qui si possono scorgere quattro angeli con trombe che annunciano la nascita di Cristo. Il genio dell'architetto più famoso di Barcellona si rivela in tutto il suo spirito eccentrico se si pensa che Gaudí utilizzò come modelli per i ritratti dei suoi personaggi dei calchi in gesso di cittadini barcellonesi defunti, per garantire l'unicità di ogni singola scultura. La facciata termina con le torri campanarie dedicate a San Mattia, San Giuda, San Simone e San Barnaba.
Antoni Gaudí, consapevole di non poter terminare l'immensa opera della Sagrada Familia, decise di dedicarsi al completamento della Facciata della Natività per riuscire a dare un'idea globale del progetto e dare un esempio di come avrebbero dovuto proseguire i lavori. Scelse proprio questa facciata perché, secondo il suo parere, poteva essere la più attraente per il pubblico:
"Se invece di fare questa facciata decorata, ornata, turgida, avessi cominciato con quella della Passione, dura, nuda, come se fatta di ossa, la gente si sarebbe ritirata" affermò.
Curiosità sulla Facciata della Gloria
A giugno 2019 è avvenuto un fatto sensazionale: dopo 137 anni dall’aver posto la prima pietra, la costruzione della Sagrada Familia è diventata finalmente legale. Proprio così: era stata scoperta l’assenza delle autorizzazioni necessarie alla costruzione del tempio. Questo naturalmente non ha impedito che negli anni si proseguissero i lavori e nemmeno che la chiesa diventasse popolatissima meta turistica, visitata persino dal Papa nel novembre del 2010. Ecco che quindi i lavori della Facciata della Gloria, tuttora in costruzione, non potranno più essere contestati.
Non solo, grazie a uno stanziamento di 36 milioni di euro verrà compensato, nell’arco di 10 anni, l’impatto dei lavori di costruzione della facciata nella zona in cui sorge. È stato infatti reso pubblico che 22 milioni di euro saranno destinati al miglioramento del trasporto pubblico urbano, 3 milioni alla cura dello spazio pubblico circostante, 7 milioni alla costruzione di un’infrastruttura dedicata nella linea metropolitana di riferimento e 4 milioni alla riqualificazione delle strade limitrofe. Inutile ricordare che l’urbanistica della città catalana vanta una posizione di eccellenza in Europa e, se visiterai Barcellona, te ne renderai conto ai primi spostamenti con i mezzi pubblici.
Ma cosa vedrai quando transiterai per Carrer de Mallorca e ti ritroverai davanti la facciata della Gloria finalmente terminata? Il progetto prevede che il soggetto sia l’uomo all’interno della Creazione, rappresentato in tutte le fasi della vita: la sua origine, i suoi problemi, le strade da seguire e la sua morte. La Gloria viene intesa come conseguenza della vita terrena in quella ultra-terrena. Ecco perché questa facciata mostrerà - in ordine di ascensione - l’inferno, la morte, le virtù, i doni dello Spirito Santo fino ad arrivare alla cima dove si trova la Trinità. Non mancheranno, inoltre, elementi tratti dall’immaginario popolare, quali miti pagani rappresentati come mostri che popolano l’inferno.
La cripta della Sagrada Familia
Storia e Curiosità della Cripta
Il progetto della Sagrada Familia, prima di essere ceduto ad Antoni Gaudí, era stato inizialmente affidato a due famosi architetti dell'epoca. Quando in seguito i lavori furono presi in mano dall'allora trentunenne Gaudí, la costruzione della cripta fu mantenuta, nonostante il restante progetto venne completamente modificato: la cripta di quella che diventerà la Sagrada Familia risale infatti al 1882, su progetto di Francisco di Villar. L'anno successivo esso passò nelle mani di Gaudí, il quale decise di modificare solo i capitelli delle colonne, che assunsero motivi naturalistici. Questo luogo sacro, cuore sotterraneo della Sagrada Familia, fu danneggiato in seguito alle rappresentazioni anticlericali avvenute durante la Guerra Civile Spagnola: nell'attacco furono distrutti alcuni modelli, piani e documenti del progetto originario della basilica, poiché la cripta al tempo fungeva anche da laboratorio per Gaudí. I lavori di costruzione si prolungarono fino al 1891. Tra il 2007 e il 2009 nella cripta sotterranea furono eseguiti lavori di recupero per collocare nuove fondamenta, perché quelle progettate dall'ideatore Villar non erano sufficienti per le successive modifiche apportate da Gaudí alla Sagrada Familia, che ne raddoppiò l'altezza. Il pavimento a mosaico e le finestre furono quindi ricollocate, senza subire variazioni. Il 19 aprile 2011 un piromane appiccò un incendio nella cripta, che fortunatamente causò solo un grande spavento ai 1500 turisti presenti all'interno, senza danneggiare né le persone, né elementi di valore storico. La cripta della Sagrada Familia rimane oggi un luogo dal valore inestimabile, sia storico in quanto ad origine dell'intero maestoso edificio, sia religioso poiché funge da chiesa parrocchiale e ad oggi è l'unico luogo all'interno della basilica dove viene celebrata messa.
Struttura e ornamenti della Cripta
La cripta rappresenta il cuore più profondo della basilica, infatti la chiesa è progettata a croce latina e la cripta si colloca proprio in corrispondenza dell'altare maggiore, semplicemente ad un livello inferiore. Questa chiesa sotterranea presenta sette cappelle dedicate rispettivamente a: San Giuseppe, il Sacro Cuore, l'Immacolata Concezione, San Gioacchino, Sant'Anna, San Giovanni, Santa Elisabetta e San Zaccaria. Le sette cappelle sono disposte a forma semicircolare e di fronte a esse sono situate altre cinque cappelle in linea retta: quella centrale è dedicata alla Sacra Familia (Sagrada Familia, per l'appunto) e ospita l'altare, presieduto da un bassorilievo della Sacra Familia. Tra le altre vi è quella dedicata a Nostra Signora del Carmelo in cui è sepolto Gaudí. Tutt'intorno la cripta è circondata da un mosaico romano in cui si vedono rappresentati la vite e il grano, simboli dell'Eucarestia e iconografie mediterranee della fertilità. L'acquasantiera della cripta è realizzata con delle grandi conchiglie delle Filippine, fornite dal marchese di Comillas. La cripta è coperta da una cupola che rappresenta l'Annunciazione di Maria ed è ornata da lampadari, alcuni dei quali furono creati artigianalmente dallo stesso Gaudí.
Per visitare la cripta della Sagrada Familia puoi prenotare direttamente da questo sito una guida privata che parla italiano, esperta e competente. Se invece sei interessato solamente ad una visita esterna della Sagrada, ti consigliamo di chiedere alla nostra accompagnatrice privata: ti mostrerà e spiegherà nel dettaglio le facciate della Sagrada Familia di cui abbiamo parlato in questo articolo!
Racconto di una visita all'interno della Sagrada.
Salendo le scale della metro L2, la prima cosa che si vede uscendo dal buio della metropolitana è l'immensa quanto maestosa Sagrada Familia. Tutta la sua bellezza che toglie il fiato. Ricordo che stupito della sua imponente struttura, quasi a bocca aperta non riuscivo a distogliere lo sguardo dalle torri, che sembravano voler toccare il cielo. Nonostante tutti ci avessero descritto la numerosa affluenza di turisti e la premura di acquistare i biglietti con salta coda, restai comunque sorpreso della lunga fila di turisti che attendevano di entrare. Abbi un sospiro di solievo nel vedere la nostra guida saltare la fila ed entrare da un'altro accesso. Effettuati i controlli di sicurezza, siamo arrivati davanti alle maestose porte della basilica, nella facciata della natività.
La maestosità delle porte trasmetteva quella sensazione tipica di quando ti senti piccolo di fronte a qualcosa di vasto e potente come il mare in tempesta e allo stesso tempo le sue statue trasmettevano pace e serenità ed erano così dettagliate ed evocative da sembrare vere. La nostra guida ci ha descritto ogni dettaglio della facciata e ci ha mostrato come ogni statua raccontasse la nascita di Cristo. I dettagli che mi hanno colpito di più erano: la dolcezza del viso della Madonna e i fiori ricoperti di neve che evocavano appunto il freddo inverno della nascita di Gesù Bambino. Entrando dentro la basilica, non mi aspettavo una struttura così luminosa e rimasi stupito ed affascinato nel sentire che la maggior parte dell'illuminazione proviene dalla luce solare! Infatti osservando le navate, non potevi non restare rapito dai giochi di luce armoniosi e soavi che si riflettevano sul soffitto e tutto intorno ad esso. All'interno della basilica hai la sensazione di respirare luce, luce di mille colori. Infatti, le sue vetrate finemente lavorate sul lato sinistro richiamano tutte le tonalità dei colori freddi e sul lato destro tutte le tonalità dei colori caldi. Dopo aver ascoltato tutta la descrizione delle icone presenti nelle vetrate, ci siamo diretti verso l'uscita su via Sardegna per osservare la facciata della Passione, dove sono rimasto particolarmente colpito dalla statua di San Pietro, capace davvero di trasmettere il suo pentimento nell'aver rinnegato il nome di Cristo e dalla statua di Giuda, il traditore. La verità andare via è stata dura e infatti con la guida siamo rientrati per continuare ad osservare gli affascinanti giochi di luce al suo interno. Un'esperienza davvero unica che consiglio davvero a tutti e che certamente ripeterò, perché non potrò fare a meno di visitarla ancora!
Racconto di una visita al museo
Insieme alla nostra guida ufficiale, abbiamo visitato il museo della Sagrada Familia e scoperto quanto lavoro e cura ci sia in ogni singolo dettaglio e nel progetto architettonico di Antoni Gaudí. Senza estremizzare si può davvero dire, che ogni singola pietra sia stata calcolata e posizionata con un fine simbolico ed evocativo del Cristianesimo. La mente umana seleziona e focalizza l'attenzione su dettagli diversi e la mia è rimasta particolarmente affascinata dalla scoperta della passione nutrita dall'architetto catalano nei confronti della botanica. La sua passione e i suoi studi sulle piante sono trasmessi in ogni sua opera architettonica. Questo dettaglio a me oscuro prima, ci è stato rivelato dall'esperta guida al nostro fianco durante la nostra visita privata. L'altra curiosità che ha catturato la mia attenzione è stato scoprire che nella Cripta della Sagrada Familia riposa il corpo di Gaudí ed attraverso una piccola finestrella è possibile osservare la sua tomba. Davvero molto toccante e molto simbolico, perchè il famoso architetto, ha davvero dedicato quasi tutta la sua vita alla costruzione di questa stupenda opera architettonica.